Che cos’è l’ intervento di correzione del capezzolo introflesso e in che cosa consiste?
Il capezzolo introflesso è un problema abbastanza ricorrente, causata spesso da anomalie genetiche: non è da considerarsi una patologia grave o invalidante, ma a livello estetico per la donna che ne è affetta può costituire motivo di cruccio, senza contare che è proprio il capezzolo la parte più sensibile del seno femminile e quindi potrebbe causare qualche problema nell’intimità.
L’intervento di correzione del capezzolo introflesso viene eseguito per tirarlo fuori dalla sede in cui è mal posizionato in modo tale da donargli un aspetto ‘naturale’ e perfettamente simmetrico.
Il capezzolo viene inciso lungo i margini tramite dei tagli millimetrici, andando poi a scollare le ghiandole mammarie e il tessuto connettivo causa dell’introflessione e riconnettendoli successivamente al capezzolo tramite un’altra piccola incisione circolare. Fatto questo, viene eseguita una sorta di ‘strozzamento’ che riporta il capezzolo in una posizione normale. L’intervento può essere eseguito sia in anestesia locale che in anestesia totale, in base alle esigenze della paziente, che prima di sottoporsi all’operazione dovrà seguire alcune regole fondamentali, quali stare a digiuno da almeno sei ore, non assumere farmaci anticoagulanti, e non fare uso di creme per il corpo particolarmente grasse o idratanti.
E’ ovvio che in seguito all’intervento di correzione del capezzolo introflesso la sensibilità del capezzolo a livello sessuale non viene compromessa.